Documento Associazioni Italiane degli Storici sulla cancellazione della traccia di storia dall’esame di maturità (circolare MIUR n°3050 del 4-10-18)

Il Coordinamento della Giunta centrale per gli studi storici e delle Società degli storici (Cusgr, Sis, Sisem, Sisi, Sismed, Sissco) ha appreso oggi con grande sconcerto delle modifiche riguardanti la prima prova scritta dell’esame di stato (Circolare MIUR n. 3050 del 4 ottobre 2018 e Documento di lavoro della commissione presieduta da Luca Serianni). La scomparsa della tradizionale traccia di Storia dalle tipologie previste per l’esame di maturità sembra seguire un percorso di marginalizzazione della storia nel curriculum scolastico, già iniziato con la diminuzione delle ore d’insegnamento negli istituti professionali. Si tratta di un’immotivata novità che riduce di fatto la rilevanza della Storia come disciplina di studio in grado di orientare i giovani nelle loro scelte culturali e di vita. Svilire in questo modo la specificità del sapere storico nella formazione scolastica significa inoltre accelerare, forse senza rendersene conto, un processo già in atto di riduzione del significato dell’esperienza del passato come patrimonio di conoscenze per la costruzione del futuro.

Questa scelta è stata fatta senza che né il Ministero, né la preposta Commissione abbiano mai consultato gli storici, gli insegnanti e gli studenti, nelle scuole e nel mondo accademico. Ci si chiede dunque come una cauta esigenza di riforma si sia potuta trasformare nella cancellazione del riconoscimento del ruolo di una disciplina che nessuno finora aveva mai contestato, né messo in discussione. Per questo ci sentiamo di chiedere con fermezza una rapida revisione del Documento della commissione Serianni e proponiamo al competente Ministro un incontro immediato per illustrare le ragioni e le modalità mediante le quali emendarlo.

Giunta Centrale per gli Studi Storici

Coordinamento delle Società degli storici (Cusgr – Consulta universitaria Storia greco-romana, Sis – Società italiana delle storiche, Sisem – Società italiana per la storia dell’età moderna, Sisi – Società italiana di storia Internazionale, Sismed – Società italiana degli storici medievisti, Sissco – Società italiana per lo studio della Storia contemporanea)

Associazione Italiana di Public History

Cirse (Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa)

Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”- Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

Lettera aperta della della prof.ssa Armida  Lavagna (sabato 2 marzo 2019)

Sottraggo pochi minuti al meritato riposo di qualche ora o al lavoro di chi è impegnato nella correzione di verifiche, nella preparazione di attività scolastiche, nel tentativo di comprendere quanto più possibile i mutamenti relativi all’Esame di Stato.

Vorrei però essere certa che a nessuno di noi sia sfuggito quanto sembra essere in preparazione per il futuro nostro e dei nostri alunni: mi permetto di segnalarvi uno fra i tanti articoli in cui si fa riferimento al progetto di inserire 33 ore di educazione civica sui temi più vari (tutti indubbiamente legati ad emergenze sociali) SENZA ORE AGGIUNTIVE all’orario attualmente in vigore. Ciò, a parere di molti, si tradurrà nella riduzione a UNA delle ore di storia settimanali, scelta (peraltro già di fatto operata negli istituti professionali) sulle cui conseguenze trovo superfluo soffermarmi.

Unica alternativa che riesco a immaginare sarebbe la riduzione delle ore di italiano, altrettanto dannosa per i nostri alunni. Di certo non verranno sottratte ore ad altre discipline, così come ritengo improbabile che la

proposta sia una “democratica” suddivisione fra TUTTE le materie in proporzione al numero di ore (la scelta preferibile, a mio parere, ma senz’altro complessa sul piano organizzativo).

Mi domando se dobbiamo aspettare decisioni già prese rispetto alle quali sollevare sterili e flebili proteste, o se invece fin d’ora si debba cercare di far sentire la nostra voce per evitare che una disciplina che già è arduo comprimere in 100 minuti la settimana sia ridotta allo scorrere di indici, di qualche sintetico schema e ad attività relative a “giornate” il cui significato – senza una chiara contestualizzazione – si riduce a mera celebrazione.

Per quanto mi riguarda, NON UN MINUTO DI MENO!

Scusate lo sfogo, non so se potrà trasformarsi in qualcosa di più costruttivo, di certo per ambire a tanto serviranno molte voci, non solo le nostre.

Armida Lavagna

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