Raimondo Pereyra De Leon, nasce il 2 febbraio 1930 a Torino da padre italiano e madre ebrea. Emilio Pereyra De Leon, il padre, aveva infatti sposato Bianca Vitta Zelmann, israelita. La
prima infanzia di Raimondo si svolge nel periodo in cui entrano
in vigore le leggi razziali. Il padre è costretto a dimostrare
ad ogni costo che suo figlio non appartiene alla razza ebraica
affinché non sia perseguitato. Inizialmente Emilio invia una lettera (1) al Comune di Savona nella quale afferma che suo figlio non può essere considerato ebreo in quanto non professa quella religione, allega una dichiarazione della curia vescovile (2). Questa richiesta è respinta poiché il battesimo è avvenuto in data posteriore al 1938 (3). L’apparato burocratico ribadisce che Raimondo risulta essere ebreo (4). Nel
1942, con grande sorpresa, Emilio scopre che il figlio era già
stato battezzato nascostamente dalla nonna paterna in data 26
dicembre 1932 e quindi prima dell’approvazione delle leggi
razziali (7). La
relazione del funzionario inviato presso la parrocchia di Vado
Ligure attestante l’autenticità del certificato di
battesimo contiene un errore, si afferma, infatti, che il piccolo
Raimondo è nato a Firenze. E’ però un particolare
ininfluente la burocrazia fascista riconosce ad Emilio l’appartenenza
ala razza ariana (9 e seg.).
|