Quali sono le sfide educative della scuola di oggi e di domani, tra storia globale, cittadinanza multipla e pensiero complesso? Per rispondere, Marida Brignani e Giosiana Carrara hanno intervistato il filosofo Mauro Ceruti.
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Abstract
Il filosofo Mauro Ceruti da tempo riflette sul tema della complessità, tanto da essere considerato, con Edgar Morin, uno dei pionieri dell’elaborazione di questo indirizzo del pensiero contemporaneo. Con Il tempo della complessità [1] ha posto l’accento sullo spaesamento che si registra a livello planetario nella capacità di leggere il mondo che ci circonda e di comprendere tempi, modi e ragioni delle trasformazioni in atto: uno stimolo non trascurabile per il mondo della scuola, che annovera fra i suoi compiti principali quello di fornire ai giovani gli strumenti per leggere e interagire consapevolmente con il proprio tempo.
Con Abitare la complessità [2] focalizza nuovamente l’attenzione sulla crisi cognitiva che interrompe il rapporto fra se stessi e la realtà. In un mondo iperconnesso – del quale l’arrivo improvviso della pandemia ha reso evidenti i vantaggi e i limiti – si generano drammatiche disgregazioni che rendono urgente il bisogno di semplificazione, con l’inevitabile rischio di avviare un processo regressivo di chiusura a effetto domino: chiusura dei confini nazionali, frammentazione delle informazioni e dei saperi, ricerca del consolidamento delle identità.
A Mauro Ceruti abbiamo chiesto di focalizzare le fasi di passaggio che hanno generato questo scollamento, e di ipotizzare prospettive percorribili per il ruolo che si trovano ad assumere oggi la scuola, l’insegnamento della storia e l’educazione alla cittadinanza.
Note:
<strong>Mauro Ceruti. Breve profilo bio-bibliografic</strong>o
Mauro Ceruti
Tra i filosofi protagonisti dell’elaborazione del pensiero complesso, è uno dei pionieri della ricerca contemporanea inter- e trans-disciplinare sui sistemi complessi. La sua riflessione filosofica si produce all’intersezione di una pluralità di domini di ricerca: epistemologia, scienze della natura, scienze dell’uomo, scienze dell’organizzazione e del management. I suoi scritti sono pubblicati in numerose lingue.
Dopo numerose esperienze di ricerca presso le università di Ginevra e di Parigi, ha insegnato presso gli atenei di Palermo, Milano Bicocca e Bergamo dove è stato anche preside e direttore di scuole di dottorato. Membro della Commissione Nazionale di Bioetica della Presidenza del Consiglio dei ministri, ha presieduto nel 2006 la Commissione ministeriale per le nuove Indicazione per il Curricolo. Attualmente insegna Logica e filosofia della scienza all’Università IULM di Milano dove dirige la PhD School for Communication studies e il Laboratorio delle idee.
Fra le pubblicazioni più recenti si ricordano:
M. Ceruti, F. Bellusci, Abitare la complessità. La sfida di un destino comune, Mimesis Edizioni, Milano 2020; M. Ceruti, Il tempo della complessità, Raffaello Cortina Editore, Milano 2018, Prefazione di Edgar Morin; M. Ceruti, La fine dell’onniscienza, Studium, Roma 2015, Prefazione di Giulio Giorello; E. Morin, M. Ceruti, La nostra Europa, Raffaello Cortina Editore, Milano 2013