Credo, poi, che queste relazioni possano essere assunte, ciascuna per i temi trattati, come strumento di mediazione all’attenzione e al consenso metodologicoda parte dei nostri ragazzi, sovente disorientati dai “media”, insieme alle loro famiglie, da un uso distorto degli avvenimenti storici di questo ’900 a fini di modeste operazioni propagandistiche di parte politica. E non è un caso se questo secolo è stato indagato dai relatori del nostro Corso di aggiornamento dopo averlo separato dalle sue memorie più controverse. Al riguardo, mi sembra opportuno richiamare la riflessione conclusiva del prof. Alberto De Bernardi che nella sua lezione sul tema: “Le memorie del secolo nelle tendenze storiografiche contemporanee” affermava come “questo secolo lo possiamo insegnare, lo possiamo trasmettere, possiamo confrontarci con esso, possiamo farlo diventare materia vivente della nostra attività didattica solo se sappiamo che noi dobbiamo aver fatto questa operazione preventiva: aver separato il XX secolo dalle sue memorie, perché se noi lo facciamo vivere costantemente ed esclusivamente come il luogo di confronto e scontro delle memorie, non riusciremo a costruire quell’insieme di verità storiche che possono essere, tra l’altro, la base perchè le memorie, pur diverse, possano convivere”.
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